
In un'Italia al crepuscolo dell'era liberale e alle soglie del fascismo, la figura di Gabriele Faggella – eminente magistrato, giurista e accademico – emerge come cartina di tornasole di un'intera classe dirigente. Questo saggio critico, frutto di meticolose ricerche d'archivio, ne ripercorre la carriera e il pensiero, da esponente di un mondo liberale non conservatore fino ai vertici della Cassazione nel 1923. Attraverso la sua biografia, il volume getta luce sulle complesse dinamiche che portarono al collasso dello Stato liberale: le tensioni sociali, le inadeguatezze della classe politica, e il ruolo, spesso ambiguo e compiacente, della magistratura di fronte all'avanzata del fascismo e alla violenza squadrista. Un'analisi imprescindibile per comprendere le radici di una svolta cruciale nella storia d'Italia, osservata attraverso la lente privilegiata di un protagonista del suo tempo e della sua controversa appartenenza massonica, in un'epoca di profonde trasformazioni e drammatiche scelte. Prefazione di Antonio Califano.